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4 mesi, disconnection & reconnection




Questo mese lo festeggiamo in grande compagnia su una bella granita con brioche che porta con sè la promessa di una estate ormai vicina!


E' stato un mese di visite tra i nonni e gli zii, anche gli zii francesi e quelli acquisiti che ci fanno spesso visita!


E' stato il mese della tua voce, che pian piano stai scoprendo, tra un pianto/lamento consolatorio, uno schiocco della lingua che imita i nostri baci e una chiaccherata ai peluches, alla mamma, papà, bisnonna...

E' stato il mese della tua prima Pasqua, prime uova di Pasqua e pranzi di famiglia!


E' stato il mese dei primi assaggi non autorizzati, il cetriolo, frullato, tisana...(gli altri li conosce e nasconde papà!)

E' stato il mese che ha sancito la fine del nostro corso di massaggio, ma l'inizio di un'altro corso che ci farà divertire tanto insieme: il baby nuoto! Voglio ricordere per sempre la tua felicità nell'acqua, cercando di mangiarti ogni gocciolina che ti schizza in faccia, sempre con la lingua di fuori, la felicità nell'ingurgitare acqua grazie alla bravura di mamma nel tenerti sù mentre mi guardavo intorno sorridendo fiera di te, l'allattamento di distruzione alla fine di ogni sessione...

E' stato il mese di un po' di scoperte fisiche, con una posizione seduta sempre più stabile e sempre più richiesta, ma anche gli stiracchiamenti a 'U' capovolta scoprendo che esiste il mondo anche dietro di te.



E' stato il mese di rivincita per le persone care come nonna nanna e il tuo papà, sempre più abili e veloci nel farti calmare e addormentare. E a noi va veramente benissimo così!!!


Doveva essere un mese di un altro vaccino, ma invece è saltato, diventando il mese della prima chiamata al pediatra di domenica, della prima paura di dover correre al pronto soccorso di notte. Per fortuna abbiamo evitato quest'altra prima volta e ci siamo rasserenati con una tua serena dormita e un'orticaria da vecchio virus passeggero.


E' stato però anche un mese di me.


Un mese di distacco. Un mese in cui mi sono sentita sola, non capita e una fallita. Un mese in cui non avrei creduto di poter sentirmi depressa. Ebbene sì, il mese della mia depressione postpartum.

Quella che ti fa vedere con degli occhiali opachi tutto e tutti quelli che ti stanno vicini. Il mese della solitudine anche quando veramente soli non si è;

dove il bisogno di uscire da quelle 4 mura, che ti vedono ripetere ancora e ancora le stesse cose tutto il giorno tutti i giorni, non lo ascolti mai;

dove gli amici li hai accanto ma non ne parli, ma ti stanchi, di questo, di te, di tutti;

dove cos'hai non lo sai anche se la risposta è già lì;

dove invece ne escono altre che ti fanno tornare indietro nel tempo, in problemi irrisolti con te stessa, insicurezze esistenziali che ti fanno sentire una fallita, non adesso, ma da sempre.


Ma è anche il mese del ritrovarsi. Dei miei 24 anni. Dello spingere verso uno stare meglio grazie al meraviglioso uomo che mi sta accanto. Che mi ascolta, che mi consiglia, ma che è stato decisivo verso lo stare meglio.

Dal semplice festeggiare il mio compleanno con gli amici.

Ritrovarsi insieme, fuori, divertirsi, parlare, diventicare la routine, dimenticare le commissioni...sentirsi più leggeri, sentirsi amati, non ora, ma anche ieri.

Ritrovare la forza di ricominciare con alcuni amici, di aprirsi con dei nuovi e di chiarire con altri ancora...


Ed infine è il mese di noi 2. Non mamma e figlio, ma mamma e papà. Come coppia di genitori complici, che si difendono e affrontano insieme gli attacchi al nostro modo di essere genitori per te, Hector. Sei un bimbo fortunato, con dei genitori che, nel bene e nel male, sono d'accordo su come desideriamo farti crescere.

Come ha detto papà prima di darmi la buona notte: "Questo bimbo avrà un bel caratterino. So che sarà dura a volte, ma so anche che il modo migliore per educarlo sarà con l'amore e la conversazione/ragionamento, non la violenza."

Amen.




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