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Tra mercatini e presepi: tradizioni natalizie Alsaziane & siciliane



La nostra famiglia ha, anche durante le festività natalizie, l'opportunità di approfittare di tradizioni bellissime e diverse, quelle alsaziane e quelle siciliane.

Oggi ve ne parleremo un po'.


natale in alsazia



L'Alsazia è la regione del Natale. Ricca di racconti e leggende fantastiche, ma anche di golose tradizioni culinarie che riempiono le case, le strade ed i mercatini di odori di spezie natalizie!


Per i golosi:


vin brulé (vin chaud) per il freddo dell'inverno




Nella patria delle spezie natalizie non si può non assaporare il loro vin brulé, soprattutto durante le passeggiate per i mercatini di Natale! Vino bianco o rosso, miele, aromi di limone e arancia insieme a un assortimento di spezie: cannella, anice, noce moscata e chiodi di garofano. Per i più piccoli, i succhi caldi di mela o di arancia!



Bredeles


Dietro alla preparazione dei «Bredeles», biscottini secchi tipicamente alsaziani, si cela una vera e propria tradizione. Sono biscottini a base di cannella, arancia, anice, noci, mandorle o cioccolato, che si preparano durante il periodo natalizio in ogni famiglia. Ognuno utilizza delle ricette segrete tramandate di generazione in generazione. Vengono realizzati in grandi quantità e regalati in dei sacchettini natalizi agli amici o semplicemente offerti nel pomeriggio ad accompagnare un tè o una cioccolata calda.


Pandispezie


Tagliato a rombi o rivestito di zucchero a velo, farcito di zenzero candito o di frutta secca, il pandispezie è la gioia dei buongustai. Dolce a base di farina di frumento, di miele e di spezie, è il simbolo del Natale alsaziano. Gertwiller è la capitale del pandispezie ed è dimora del Palazzo del Pandispezie della Maison Fortwenger e del Museo del Pandispezie e dei Dolci di un tempo della Maison Lips.




biere de noel


Birra e Alsazia sono un'accoppiata inseparabile, anche durante il Natale. A partire dal Medioevo, per le feste di Natale, i monaci alsaziani preparavano una birra forte e ricca di malto. Anche oggi, la maggior parte dei birrifici d'Alsazia ha mantenuto la tradizione e prepara delle birre speciali per l'occasione. Birre di Natale, color ambra, dal gusto tondo e speziato. Aromi di cannella, di miele e di zenzero, che si assapora ad una temperatura ideale di 10 - 12°.




foie gras



Il foie gras è una pietanza tipica sulle tavole imbandite natalizie francesi e anche in Alsazia dal XVII! E' possibile trovare numerosi produttori locali di foie gras d’oca o d'anatra che continuano la tradizione gastronomica.







berawecka


dolce tradizionale alsaziano ripreso dai cristiani dalla tradizione pasquale ebraica: fichi, prugne, datteri, mandorle, mele e frutta candita rientrano nella composizione di questo classico dolce natalizio.




mannele


La parola 'mannele' viene dal dialetto Alsaziano

e significa 'piccolo ometto'. E' anche una brioche a forma di ometto, tipica in Alsazia e regalata ai bimbi durante il periodo dei mercatini natalizi in occasione della festa di San Nicola



7 temi diversi per Ogni paesino, tutti da visitare:



  • Le Pays des mystères



In Alsazia del Nord, territorio ricco di foreste (tra cui la più vasta della regione, quella di Haguenau) e castelli incantati che hanno dato vita a molti racconti. È qui che, insieme a San Nicolas, appare per la prima volta in assoluto il rumoroso Hans Trapp, contrapposto dalla dolce e bianca figura della ChristKindel…


  • Le Pays des lumières



A Nord-Ovest, nel territorio di Saverne e dintorni… le illuminazioni più eclatanti da un lato, le dolci fiamme delle candele dall’altro sono al centro del Natale alsaziano. Questa zona dà vita al personaggio della dolcissima Christkindel, chiamata anche “fata di Natale” perché di bianco velo vestita e incoronata da candele…essa è il simbolo della vittoria della luce sull’oscurità.


  • Le Pays des saveurs



Per i più golosi Strasburgo è il luogo ideale. Il mercato di Natale della capitale, del 1570, è il più antico di Francia. Estendendosi dalla magnifica Cattedrale di Notre-Dame a tutte le piazze più belle del “centre ville” è super ricco di delizie tradizionali. Passeggiare tra gli stands non può non dar voglia di assaggiare subito qualcosa! Il tutto è contornato da stupende illuminazioni e dal Grand Sapin (il grande abete) su place Kleber


  • Le Pays du sapin



Nell’Alsazia centrale, tra il Monte Sainte Odile ed il maestoso castello dell’Haut Koenigsbourg.

Sélestat e la sua Biblioteca Umanista conservano le origini del famoso albero di Natale. È proprio qui che è possibile trovare il primissimo documento, datato 1521, che menziona tra le sue righe l’usanza di ornare gli abeti per il periodo natalizio.


  • Le Pays des étoiles



Si estende fino alle vallate di Munster e di Kaysersberg e fino a Neuf Brisach. Questo percorso raccoglie delle tappe imperdibili: la caratteristica e coloratissima Colmar, la pittoresca e misteriosa Riquewihr, l'autentica Kaysersberg e la medievale Ribeauvillé.


  • Le Pays des veillées



I bei momenti trascorsi in famiglia, le tradizioni che si perpetuano ogni anno, i racconti dei nonni davanti al caminetto con una bella tazza di cioccolata calda… bene, questa sensazione del “c’era una volta… ” è proprio quella che si può provare visitando l’ecomuseo alsaziano di Ungersheim, dove le tradizioni di un Natale vero e di “altri tempi” sono gelosamente preservate in un ambiente di campagna datato il secolo scorso.


  • Le Pays des chants et des étoffes



Sud dell’Alsazia, tra il massiccio del Ballon dei Vosges e lo Jura alsaziano, al confine con Svizzera e Germania. Mulhouse è la capitale di questo territorio ed è soprattutto la capitale dell’industria tessile. Proprio per il periodo natalizio viene creata appositamente una stoffa che sarà utilizzata per decorare le facciate e le vie di tutto il centro storico

racconti e leggende:

saint nicolas (6 dicembre)



La leggenda vuole che tre piccoli fratelli in giro per i campi perdano la via di casa e chiedano ospitalità ad un macellaio che viveva non lontano da lì. Il macellaio li fece entrare e durante il sonno li uccise tagliandoli a pezzi. I tre corpicini dunque vennero nascosti in un grande recipiente per la salatura.

Dopo sette anni dall’episodio, bussano alla porta nuovamente. Era Saint Nicolas a chiedere ospitalità all’uomo malvagio che, felice della visita del Santo, lo accolse nel migliore dei modi offrendogli prosciutto, arrosti e altra carne delle più pregiate. Saint Nicolas rifiutò. In realtà, egli desiderava ciò che vi era dentro il contenitore “invecchiato da sette anni…”.

Udite quelle parole agghiaccianti il macellaio, per la paura di una punizione, fuggì a gambe levate. Allora il Grande Nicolas, poggiando tre dita sul contenitore compì il miracolo. I tre bambini, sani e vegeti, uscirono fuori da quella giara pimpanti come non mai e ringraziarono l’uomo che li aveva risvegliati.

Da questo episodio, Saint Nicolas è diventato il protettore di tutti i bambini e degli scolari. Il 6 dicembre di ogni anno egli, come un “Babbo Natale”, vestito di rosso e ornato da una tiara da vescovo sulla testa, passa tra le vie dei paesi e per le scuole distribuendo regali e leccornie (soprattutto i famosi Mannele) a tutti i bambini che sono stati buoni durante l’anno.


hans trapp & christkindel



Hans von Drodt (o von Trotha) viveva nel castello di Berwarstein non lontano da qui e voleva derubare l’abbazia di Wissembourg. Per raggiungere lo scopo, usava senza scrupolo la tortura, la vendetta e l’estorsione. Dall’alto del suo nido d’aquila, faceva regnare la paura tra la popolazione della regione.

Una volta morto, Hans von Drodt  ha continuato a terrorizzare le persone del paese per anni e anni, ossessionandoli giorno e notte.

Ma tutto questo male non poteva durare per sempre e così viene cacciato da Christkindle, simbolo del bene, il cui sorriso dolce e radioso fa capolino dal carro in parata.

Il passaggio di Hans Trapp, barbuto , brutto, sporco, vestito di nero e con le sue enormi e rumorosissime catene, minaccia comunque i bambini monelli di infilarli dentro il suo sacco putrido e di punirli…

Il 23 dicembre alle 17 li troverete sfilare a Wissembourg!


galette des roi (6 gennaio)



Galletta a base di pasta sfoglia semplicemente dorata in forno. Si mangia accompagnata da marmellate o farcita con diverse preparazioni: frutta, creme, cioccolato o salsa alle mele.

Nel dolce si nasconde per tradizione una fava o nelle famiglie più benestanti, la piccola figura di un re, simile a un soldatino oppure ad altre figure: la persona a cui capita di avere l'oggetto nascosto nel suo pezzo di dolce - in francese chiamata la fève (la fava appunto) - è considerata il re della giornata. Tradizionalmente si decora la torta con una coroncina di carta dorata.


natale In Sicilia:




Con un clima sicuramente meno natalizio dell'Alsazia, anche la Sicilia non trascura le tradizioni natalizie.

La tradizione dei Presepi, molto sentita nel nostro territorio, è percepibile per la moltitudine di varianti, forme, dimensioni e colori che è possibile incontrare in ogni parte dell’isola.

Alcuni paesi si trasformano interamente in Presepi viventi, dove gli abitanti, tra il suono delle zampogne e le Novene, inscenano gli antichi mestieri.


Presepi viventi da visitare:


Tra i più rappresentativi c’è quello di Forza d’Agrò, borgo medievale che si tinge di un’atmosfera quasi fiabesca o il presepe vivente di Palazzolo Acreide.




Caltagirone, capitale della ceramica siciliana, è la città dei mille presepi.



Qui il presepe rappresenta una vera e propria forma d’arte che impegna gli artigiani calatini durante tutto l’anno. Nella splendida cornice barocca la città s’immerge nello spirito natalizio, conciliando la centenaria tradizione dei presepi con i più moderni mercatini, addobbi e degustazioni di prodotti tipici.


Tradizioni:


L’inizio delle festività coincide col giorno dell’Immacolata Concezione, ovvero l’8 dicembre. Noi siciliani trascorriamo questa giornata ad addobbare l’albero, a fare il presepe e a decorare le nostre case. 



Il presepe spesso richiede molte ore di lavoro, tra il costruire le varie montagne, alcuni molto sofisticati con ingranaggi e meccanismi in movimenti, con veri fiumiciattoli o cascate, effetti sonori. Quello di mia nonna occupava diversi metri del suo salotto, passava dal deserto con la sabbia alla neve e la grotta sulle montagne!



Santa Lucia:



Un’altra ricorrenza in Sicilia è quella di Santa Lucia che cade il 13 dicembre.

In particolare a Siracusa, questa festa è molto importante, tanto che molte persone decidono di fare ritorno nelle loro città natali per l’occasione. Si tratta infatti di un giorno particolare in cui è vietatissimo mangiare pane e pasta, celebrando invece con ricette tradizionali a base di riso (arancini e cuccìa). La Santa siciliana porta i regali ai bambini buoni durante la notte tra il 12 e il 13 dicembre.



24 e 25 dicembre: si mangia!



Menù di pesce per Natale dove però non possono mancare tortellini e lenticchie porta fortuna e altre splendide specialità regionali. La maggior parte delle persone che decide di trascorrere le festività all’interno delle mura di casa, si troverà attorno ad un tavolo con i parenti più stretti, godendo dell’affetto familiare. Panettone e pandoro non possono mancare come dessert, mentre si aspetta la mezzanotte del 24 (o alcuni dopo il pranzo del 25) giocando a carte o a tombola prima di aprire i regali portati da Babbo Natale.



Lo sfincione, oggi uno dei protagonisti dello street food palermitano, è considerato il pane delle feste. Si tratta di un impasto simile alla pizza ma molto più doppio e spugnoso, ricoperto di pomodoro, cacio cavallo, cipolla, acciughe e pangrattato.



Altre ricette sicule legate al natale sono la "cobaita" prodotta con l'utilizzo principale del miele al quale possono esser aggiunti semi di sesamo, noci oppure mandorle, i "Nucatoli" - dei biscotti contenenti un impasto costituito da mandorle e pistacchi tritati uniti alla cannella - altri tipici biscotti come i "Cosi Chini", contenenti un ripieno di fichi secchi e mandorle, il "buccellato", altro tipico dolce natalizio siciliano contenente un ripieno composto da fichi secchi, uva passa, mandorle, noci, pinoli, bucce d'arancia candite e zucchero ed il classico torrone.



Epifania: la befana



Donna molto anziana che vola su una logora scopa, fa visita ai bambini nella notte tra il 5 e il 6 gennaio (la notte dell’Epifania per l’appunto) e riempia di dolci o carbone le calze appese al camino o vicino ad una finestra, lasciate appositamente lì dai piccoli di casa. Generalmente, i bambini che durante l’anno si sono comportati bene riceveranno dolci, caramelle, frutta secca o piccoli giocattoli, mentre quelli più pestiferi e che si sono comportati male troveranno le calze piene di carbone. 

A GRATTERI – “A Vecchia” si dice abiti in una grotta, detta Grattara, che si trova nel monte di fronte al centro abitato. La sera del 31 gennaio, “a vecchia”, avvolta in un lenzuolo bianco e a dorso di un asino si dirige, tra la gioia dei bambini ed il vociare degli adulti, verso l’abitato, dispensando durante il cammino regali, caramelle e i “turtigliuna”, dolci tipici locali a base di mandorle, noci, nocciole e frutta secca.


A MESSINA – nel quartiere Bordonaro della città dello stretto, il giorno dell’Epifania nella piazza principale, viene allestito “u ‘pagghiaru”, formato da una pertica alta nove metri circa e rivestita di rami di corbezzoli, agrumi, ciambelle di pane azzimo e cotone, che simboleggia un abete natalizio, sulla cui cima si trova una croce alta due metri, abbellita con frutta, nastri, ciambelle e forme di pane, che rappresenta il premio per i 14 partecipanti che la sera dell’Epifania, dopo la celebrazione della Santa Messa si arrampicheranno per aggiudicarsela.

I festeggiamenti folkloristici si concludono con una pantomima sull’eterna lotta tra l’uomo e le insidie della natura, rappresentazione che prende il nome in dialetto “U’ cavadduzzu e l’omu sabbaggiu” e che viene effettuata da due maschere.


A MUSSOMELI – In provincia di Caltanissetta si rappresenta l’arrivo dei tre Magi, cui segue la processione del simulacro di Gesù Bambino.


IN PROVINCIA DI PALERMO –

Qui i festeggiamenti si dividono tra la cerimonia religiosa nella Chiesa Madre e le rappresentazioni nelle piazze principali che simboleggiano il battesimo di Gesù.

Il Celebrante immerge per tre volte una croce nella vasca e alla terza immersione viene liberata una colomba, che simboleggia la discesa dello Spirito Santo.


La befana segna anche il giorno in cui le decorazioni di natale e l'albero vengono messi via prima del ritorno a scuola e a lavoro!




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