Attività di manipolazione, esplorazione e scoperta
Cristina Cardo, Berta Vita e Silvia Vega
Sono felice di potervi 'presentare' un altro interessante libro del Centro Studi Erickson.
Sapete cosa significhi 'ragion pratica'? Ragion pratica è il fare per capire e il comprendere attraverso il fare.
Sulla base di questa ragion pratica il libro si pone l'obiettivo di immergere i bambini, fin dall'asilo, all'osservazione e sperimentazione con oggetti di vita quotidiana, come primo grande contesto di sviluppo della mente.
Questo libro pone il suo focus su giochi ed esperimenti per promuovere le abilità sensoriali, l'esplorazione di diversi materiali e tramite queste stimolare i bambini all'osservazione dell'ambiente che li circonda.
Durante la prima infanzia i bambini hanno bisogno di esplorare. L'ansia di scoprire pervade ogni aspetto della loro vita e spesso si traduce nel manipolare materiali dell'ambiente circostante in momenti che gli adulti considerano poco opportuni o inadeguati ad esempio durante il pranzo.
Come educatori abbiamo due opzioni: dirgli che non si deve fare oppure proporre un gioco alternativo, ovvero offrirgli alcuni materiali attraverso cui possa soddisfare la curiosità del momento.
Le autrici risponderanno a chi dovesse scegliere l'ultima opzione, fornendo il cosa e come fare sperimentare i bambini.
Le attività proposte sono rivolte al nido, ma ciò non impedisce ai genitori di proporle a casa. Lo svolgere queste attività al nido ha il vantaggio di fare imparare i bambini anche tramite le osservazioni e sperimentazioni degli altri sui materiali.
i materiali: semplici e disponibili nell'uso quotidiano.
Quante volte abbiamo visto un neonato giocare con un rotolo di carta igienica o fare a brandelli un giornale? Ognuna di queste situazioni puo' essere riproposta in aula. Le autrici quindi decidono di indagare le azioni di vita quotidiana e sulla base di esse individuare nuove strade di apprendimento. Esplorare e sperimentare l'ambiente come necessità primaria dei bambini nella prima infanzia
Gli adulti immaginano che si debba dipingere in un luogo appositamente predisposto. I bambini invece dipingono dove vogliono, anche nella polvere o con una spugna umida sopra il tavolo mentre puliscono -Ritscher 2003
Fare per imparare, metodo scientifico naturale
Troppo presto per parlare di metodo scientifico? No.
Quando il bambino gioca sviluppa in modo naturale il pensiero scientifico i cui passaggi sono individuati nelle domande ' che cos`è - cosa ci posso fare - questo è come - cosa succede se '
Il bambino manipola e convalida le ipotesi che aveva formulato.
Pedagogicamente parlando è importante partire dai saperi impliciti dei bambini e conoscere il groviglio di informazioni disordinate che hanno accumulato nel tempo. Il loro punto di partenza infatti non è l'ignoranza assoluta, poiché i loro occhi le loro orecchie e tutti i loro sensi lavorano simultaneamente come una grande antenna parabolica. (...) Nella misura possibile i bambini attraverso i confronti, le prove, lo stabilire somiglianze e differenze approfondiscono i contenuti che verranno riproposti più avanti. Il processo sperimentale aiuta a seminarne i concetti. (...)
gli spazi e il tempo
Disordine e chiasso non aiutano la concentrazione, neanche quella dei più piccoli!
L'ambiente sereno è necessario per favorire la concentrazione, la programmazione di tutte le fasi delle attività invece serve per dare il giusto tempo a tutto e non agire di fretta, seguendo i tempi personali di ogni bambino.
Le autrici suggeriscono in classe degli Angoli di gioco, che prevedono la classe divisa in piccoli angoli con piccoli gruppi di 2-3 bambini che secondo l'interesse scelgono quando e dove giocare, ma anche piccoli gruppi di 3-6 bambini per attività pasticcione e complesse. Alcune attività invece possono essere svolte con il grande gruppo sezione o con un lavoro individuale per esempio con la pittura ecc
Dubbi sul gioco con il cibo
I bambini che hanno avuto l'occasione di giocare con il cibo tendono poi a pasticciarvi maggiormente?
La risposta è no.
Ci si deve ricordare che si possono aiutare i bambini a differenziare le attività ludiche da quelle legate al momento del pranzo con piccoli rituali e presentandole in maniera diversa: mettere un grembiule, preparare il tavolo, svolgerle in un momento particolare della giornata per le attività ludiche, mentre mettere un bavaglino, le posate, lavarsi le mani prima di mangiare per il momento dei pasti.
I bambini sapranno allora distinguere i due momenti.
La struttura del libro
Il libro è diviso in due sezioni, originariamente pubblicate in due libri distinti. Entrambi i libri derivano dall'esperienze svolte dalle autrici in alcuni nidi catalani.
La prima parte:
Fare e pensare al nido: i laboratori dei sensi
Questo prima parte si dedica a fornire una infarinatura sullo Sviluppo Sensoriale e delle Percezioni nei bambini dai 0-3 anni.
Fornisce anche le basi e Strumenti per l'insegnante su come favorire il manipolare e lo sperimentare al nido, come ad esempio predisporre se stessi, bambini e famiglie.
Inoltre pone l'accento sulla Valutazione durante e dopo le attività, come azione pedagogica, Valutazione intesa come tutte le cose da pensare e cosa osservare per conoscere le capacità fisiche cognitive e relazionali dei bambini.
Infine il libro si apre su una serie di Proposte di attività 0-3 anni:
Ogni scheda attività si divide in Obiettivi - Materiali - Organizzazione e Funzionamento.
Ecco i vari gruppi di attività:
L'orto e il giardino, sperimentando con frutta e verdura di stagione per fare timbri, pitturare
Sporchiamoci, attività pasticcione con cioccolata, budini, sabbia, sapone, pasta per pizza, schiuma da barba...
Con l'acqua facciamo, giochi con acqua e ghiaccio
Luci e ombre, per favorire esperienze positive legate al buio con scatole di cartone, ombre, lampade e torce
Un mondo di suoni, con pasta cruda, latta, tegami, carta, opere musicali classiche. Idea carinissima anche quella di creare delle scatole della musica con oggetti che favoriscono l'associazione a particolari melodie, diverse per ogni scatola
I vasetti della nonna, attività da seduti con vassoi, bacinelle e ciotole ( trasparenti per favorire l`osservazione ) imbuti e mestoli da cucina. Si sperimenteranno travasi, consistenze, odori e sapori con legumi, farina, bucce di agrumi, caffè e tè nero, cereali...
La seconda parte:
Fare e pensare al nido: i laboratori delle scienze
Questa seconda parte raccoglie una serie di esperienze con bambini di 3 anni, tramite le quali acquisiranno le prime nozioni scientifiche con uno scambio interazione con l'ambiente e i materiali.
Gli oggetti rappresentano una realtà concreta per i bambini; leccandoli, stringendoli, lasciandoli cadere, cominciano a interiorizzare la loro esistenza anche quando non possono ancora esprimere a parole tutto quello che sono in grado di cogliere come ad esempio 'è freddo, è leggero ecc' -Silvia Vega
Scienziati a 3 anni, capitolo che giustifica il lavoro tramite i procedimenti scientifici di osservazione, deduzione, sperimentazione, classificazione e formulazione di ipotesi con bambini dell'infanzia. Tabelle riassuntive e piccoli esempi di attività rendono le spiegazioni logiche e chiare.
Per quanto incredibile possa sembrare, ho visto bambini provare piacere nel mettere alla prova il versante più empirico della quotidianità. Immergendosi nella verifica di un'attività con la spontaneità del gioco e il ritmo metodico della curiosità. -Silvia Vega
Come e quando intervenire, capitolo che spiega come mantenere il giusto equilibrio tra intervento adulto (anche verbale e informativo) e rispetto del gioco-deduzione spontanea dei bambini. L'autrice introduce anche la possibilità di realizzare mappe concettuali grafiche insieme ai bambini come strumento di sintesi concettuale. Interessante anche la parentesi su bambini più restii a partecipare alle attività diretta, che l'autrice considera affamati di osservazione. L'insegnante dovrà evitare di intervenire e rispettare questo bisogno finchè sarà soddisfatto per lasciare spazio alla sperimentazione. Fondamentale sarà stabilire un legame affettivo con i bambini per farli sentire sicuri di potersi lasciare coinvolgere nelle attività.
L'importanza del silenzio: il silenzio è importante, come se si trattasse di un ulteriore strumento di lavoro. Quando un bambino è totalmente assorto in un'azione, non apre bocca, le espressioni denotano concentrazione, si dimentica del compagno vicino... Quando il bambino sperimenta con i materiali, il silenzio emerge da solo, spontaneamente. Parlare e far parlare sottovoce, approvare un'azione con il semplice sguardo sono le azioni che possono compiere gli adulti.
I laboratori sperimentali: l'obiettivo di questo capitolo é sostenere che i primi concetti scientifici si possano apprendere già dalla prima infanzia. Galleggiare è ad esempio un concetto sconosciuto benchè l'oggetto che galleggi sia ben noto! Cosi questa sezione si dedica all'esposizione di laboratori con bambini di 3 anni sperimentando con la viscosità di diversi materiali, soluzioni sature e insature, liquidi non miscibili, galleggiamento, cambi di stato dell'acqua. Il capitolo è ricco di tabelle riassuntive e di valutazione, ma anche piccoli racconti delle esperienze vissute, riportando le parole dei bambini e il procedimento dei laboratori.
I bambini scoprono e conoscono il mondo interagendo con le cose e con le persone che li circondano. Guardano in tutti i buchi, mettono il naso ovunque, sono curiosi ed esplorano incessantemente tutto ciò che capita loro a tiro. E' il punto di partenza di un lavoro che li accompagnerà anche nelle fasi successive della vita.
perchè lo consigliamo
i materiali e le attività
Reperibili, semplici e sicuri. Da mamma ho apprezzato l'uso di materiali di uso quotidiano per risvegliare la curiosità e le capacità percettive di Hector. Ho rivalutato l'utilità di tanto materiale, capendo che basti veramente poco per essere creativi e per svolgere dei piccoli laboratori di curiosità.
Le attività sono facilmente realizzabili, a casa e al nido e le tabelle riassuntive e di valutazione sono interessanti per sapere cosa osservare durante e dopo i laboratori.
Ho trovato molto utile le parole dei bimbi riportate dalle autrici per capire fino a che punto bambini di quell'età siano capaci di associare ricordi ed esperimenti sull'ambiente! Una scoperta fantastica.
Introduzione teorica su percezioni e pedagogia
Le parti teoriche di pedagogia sono chiare e limpide anche per noi genitori, bene organizzate all'interno del libro e molto utili per lo sviluppo ottimale delle attività, ma anche per la comprensione globale del bambino e il suo bisogno di sperimentare.
Consiglio vivamente questo libro a insegnanti del nido che vogliono soddisfare questo bisogno primario dei bambini, ma anche a genitori che possono capire di più i loro figli e condividere momenti preziosi di curiosità.
Sarà un successo se nella ricerca delle mille sensazioni che si trovano disciolte in un bicchiere d'acqua, riusciranno ad evidenziarne anche solamente due: aver partecipate al proprio sviluppo deduttivo e sperimentale e sentire dentro di sé la presenza di un seme chiamato curiosità.
Ringraziamo ancora una volta il Centro Studi Erickson per la possibilità di recensire un altro meraviglioso libro.
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