Una storia in rima per spiegare le differenze tra maschi e femmine
Alberto Pellai, Erickson
Questa nuova recensione parla di sessualità e di differenza di genere in maniera atipica. Il titolo e l'acquisto del primo libro di cui abbiamo parlato in questo articolo, potrebbe farvi rimanere un po' delusi e farvi immaginare un racconto più specifico per quanto riguarda la parte anatomica della sessualità.
Tolte queste aspettative, il libro rimane una simpatica storia in rima per dimostrare ai bambini la complessità associata alla conquista della propria identità di genere, ricca di stereotipi e pretese tramandate da generazioni e generazioni per ambo i sessi.
La storia viene raccontata in prima persona da Caterina, bambina all'opposto dello stereotipo femminile e quindi con capelli corti, che non ama danzare e che non indossa abiti tipici da 'bambina' e da Martino, bambino con capelli lunghi e che al calcio preferisce la danza.
Alla presentazione dei bambini si aggiunge il loro nonno, che non riesce a capire perché i suoi nipoti siano fatti al contrario. Dopo una pagina dedicata alla cultura del passato che spiega perché il nonno non riesca a capire, i bambini rispondono con il presente: ognuno può vestirsi e svolgere le attività che vuole, senza nessuna condizione di sesso.
Tanti esempi di mamme, papà, uomini e donne vengono presentati per sfatare il mito dei classici uomo e donna di una volta e si accenna anche una critica alla TV e come vengono presentate le donne.
La pagina sull'anatomia viene mostrata e introdotta infine come prova della nostra unica differenza, quella anatomica!
Quell'unica pagina purtroppo è la pecca del libro per chi si aspetta qualcosa di più per la fascia d'età a cui è rivolta.
Infine, le attività permettono di rielaborare gli argomenti trattati nel libro, di riflettere e di divertirsi con il proprio bambino.
Ringraziamo ancora una volta la Erickson per l'opportunità di recensire un altro libro della loro collezione.
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