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Io mi svezzo da solo, Bonomi editore



La settimana scorsa abbiamo avuto l'incontro di routine col pediatra per il sesto mese di Hector e sapevamo già avremmo parlato di svezzamento.

Il nostro pediatra incoraggia l'autosvezzamento e ci aveva già raccomandato la lettura del libro 'Io mi svezzo da solo!' di Lucio Piermarini.

Dopo averci accolto come d'abitudine, ci mostra una serie di foto di bimbi incorniciate al muro dello studio e ci domanda:

<<Cosa ne pensate? Vi sembra che Hector ci possa assomigliare in qualche modo?>>

I bimbi delle foto erano ritratti seduti, con le manine e faccia sporchi di cibo, intenti a mangiucchiare alimenti di vario tipo probabilmente 'rubati' dal piatto dei genitori.


Effettivamente Hector gli somiglia: posizione seduto più o meno stabile, interesse per il cibo (già da più di un mese), assaggi vari ai nostri piatti seguendo il suo interesse e lasciandolo sperimentare!


Si parla quindi di autosvezzamento.


Ma cosa sarà mai questa nuova tendenza?


Per autosvezzamento o meglio “alimentazione complementare a richiesta” si intende affidarsi e credere nella capacità del singolo bambino di autoregolazione (in quanto a interesse per il cibo, quanto e quando) e credere nelle sue competenze.


L'OMS raccomanda l'alimentazione esclusiva composta da latte materno fino ai 6 mesi, quindi non è più raccomandato l'inizio dell'alimentazione complementare a 4 mesi iniziando con frutta e aggiungendo gradualmente vari alimenti fino al raggiungimento dell'anno di vita.

Verso i 6 mesi infatti i bambini potranno cominciare, secondo le loro capacità e iniziativa, a mangiare qualsiasi cosa che mangeranno i genitori: okay alle spezie, legumi, pesce, carne, frutta... opportunatamente tagliati secondo le abilità del bambino.

L'introduzione non graduale degli alimenti, anche quelli allergizzanti, infatti è stato provato non aumenti il rischio allergia, mentre è proprio il rischio associato all'introduzione precoce (4 mesi) degli alimenti al di fuori del latte materno o formulato.

I bambini saranno in grado di digerire bene qualsiasi cibo 'sano' mangiato anche dai genitori, senza bisogno di ricorrere ad omogenizzati o frullati.

L'alimentazione principale potrà tranquillamente essere basata sul latte materno o formulato fino a circa 8 mesi o più senza il rischio che il bambino vada incontro a carenze alimentari.


Si tratta quindi di graduali assaggi auto-regolati e guidati dal bambino fino a un aggiustamento via via sempre più indirizzato all'esclusiva alimentazione degli adulti.

L'OMS raccomanda l'allattamento fino al desiderio di madre e bambino, senza dovere per forza eliminarlo in un tempo preciso.

Il bambino abbandonerà l'allattamento in maniera autonoma e questo generalmente avviene in maniera naturale verso i 2 anni di vita.


6 mesi precisi e si inizia?

L'alimentazione complementare a richiesta non inizia da un giorno all'altro magicamente!

6 mesi infatti non sono un limite fisso per iniziare lo svezzamento, ma sono l'epoca in cui probabilmente il bambino avrà raggiunto la maturità per variare il movimento della bocca da quello di suzione a quello di masticazione e deglutizione, sia a livello digestivo per mangiare di tutto.

Il nostro percorso è iniziato infatti...dalla nascita!!! Ci sono infatti piccoli accorgimenti per stimolare il naturale interesse del neonato all'alimentazione dei genitori.

  1. Tenere sempre il bambino a tavola con voi, in braccio o sul seggiolone. In questo modo vi potrà osservare nel rituale dei pasti, annusare i tanti odori della vostra cucina abituale

  2. alimentare con solo latte fino al compimento dei sei mesi, come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità

  3. aspettare le richieste di cibo del bambino, di solito attraverso il tentativo di raggiungerlo con le mani o uno sguardo sostenuto ed eccitato

  4. soddisfare qualsiasi sua richiesta, sempre e ovunque, purché si tratti di cibo idoneo a giudizio dei genitori

  5. interrompere gli assaggi se il bambino smette di chiederli, o se il pasto della famiglia è finito

  6. non cambiare ritmi e durata dei pasti dei genitori: il bambino deve, necessariamente, e lo farà senza alcuno sforzo, prendere il loro ritmo

  7. l’allattamento materno deve proseguire a richiesta fin quando la mamma e il bambino saranno, entrambi, d’accordo a continuarlo.

*spunti consigliati da UPPA


Mangiano tutto, ma proprio tutto?

Quasi.

I bambini dovranno scegliere gli alimenti dalle mani (o piatti) dei loro genitori.

Avete quindi una grandissima responsabilità.

Lo stile alimentare dei genitori influenzerà quello del proprio bambino, per cui è fondamentale fare scelte salutari nel momento dell’acquisto e preparazione dei cibi;

Alcuni esempi sono la preferenza ai vegetali piuttosto che ai derivati animali, proponendo al bambino numerose porzioni al giorno di frutta e verdura di stagione, e limitando l’assunzione di zuccheri semplici.


Perchè è da preferirsi a uno svezzamento 'classico' delle generazioni precedenti?

Questo svezzamento ormai approvato internazionalmente sembra quasi troppo semplice per essere vero!

  1. E' più economico. Pappe pronte e omegenizzati costano molto di più di cibi preparati in casa e presi direttamente dai vostri piatti!

  2. E' più semplice e meno time-consuming. Nessuna preparazione extra. Se mangerete voi potrà mangiare anche il vostro bambino!

  3. È un'occasione per migliorare la dieta di tutta la famiglia, e quindi anche la vostra salute.

  4. Sviluppa la capacità osservativa dei genitori per loro figlio. Imparerete a osservare meglio vostro figlio ed i suoi segnali di interesse e disinteresse, senza più preoccuparvi che non abbia mangiato abbastanza, che preferisca questo o quello, senza più dover ricorrere ad astuzie per dare certi alimenti.

  5. Sviluppa un rapporto di fiducia col bambino. Imparerete a credere in lui, nelle sue capacità di comunicare, di mangiare e autoregolarsi

  6. Sviluppo dell'autoregolazione: il bambino imparerà ad autoregolarsi per macronutrienti e per porzioni, cosa impossibile se servito con pappe già pronte, servite in tempi diversi dai vostri pasti, imboccati con un cucchiaino!

  7. È più sano: è dimostrato che le esperienze alimentari precoci hanno un ruolo centrale nella varietà della dieta dei bambini più grandi, per cui esporre i bambini dal sesto mese di vita in poi a tutta la varietà dei sapori contribuirà a un’alimentazione più varia e più sana.

  8. Addio al rifiuto di particolari alimenti: il bambino si fida dei genitori. Se mangiate qualcosa allora si sentirà più sicuro nel mangiarlo anche lui, insieme a voi!


Il libro 'Io mi svezzo da solo!' Bonomi Editore


Il libro consigliato dal nostro pediatra è un divertentissimo, ma allo stesso tempo serissimo e attuale dialogo teatrale che confronta lo svezzamento tradizionale, suggerito da un pediatra all'antica, e l'autosvezzamento, quasi nato spontaneamente dall'intuito dei genitori quando finalmente riescono a fidarsi del bambino.


E' un libro scritto volutamente senza bibliografia scientifica. E' infatti dichiarato dall'autore come un dialogo scritto da un pediatra che ha imparato dai suoi errori (anche lui era il classico pediatra all'antica!).

Non propone regole da seguire ma solo consigli su un approccio naturale e facile per tutta la famiglia sul come far conoscere il vibo ai bimbi. E semplicemente senza ricette o tabelle chiudi il libro e sai cosa devi fare.

Ogni capitolo è introdotto dal dialogo quasi teatrale tra Tranquillo e Candida, marito e moglie, alle prese con lo svezzamento di loro figlio. Dovranno riuscire a bilanciare intuito, consigli quasi imposti da famigliari, parenti, amiche e operatori sanitari.  .


Il libro insegna ai genitori ad osservare i 3 segnali di via per l'avvio dell'alimentazione complementare. E' stato interessante imparare che esistano dei movimenti riflessi nei neonati che devono scomparire prima che possa essere pronto per mangiare alimenti diversi dal latte e delle abilità che devono comparire per poter passare da movimenti di suzione alla masticazione (anche con le gengive). Tutte queste competenze motorie compaiono dopo i 4 mesi e si completano e perfezionano intorno ai sei mesi, alcune intorno all'anno d'età.


Nel libro troviamo anche delle riflessioni e consigli per i bambini prematuri, per i quali probabilmente ci sarà bisogno di più tempo e accorgimenti.


Il libro prosegue con un'ironico ennesimo incontro col pediatra che propone le classiche ricette infallibili per lo svezzamento, quando a volte la ricetta infallibile sarebbe quella di dare fiducia al bambino, ai suoi tempi e a quelli della famiglia.


Si parla anche del perchè le vecchie generazioni sono arrivate a complicarsi la vita, analizzando il mercato degli alimenti dell’infanzia, ma non solo. Riecco comparire sale, il maiale, il glutine e le allergie sulla base di nuove ricerche scientifiche.

Infine l'autore rassicura i genitori riguardo le curve di crescita, di come debbano essere “percepite” anche in base alla peculiarità della crescita dei bambini allattati al seno in un determinato paese nel mondo.


 

Vi lascio allora con la stessa domanda con la quale ci ha lasciati il nostro pediatra fino alla visita dei 9 mesi:

Che ne dite, ce la possiamo fare? Ci possiamo fidare di lui?


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